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Il 15 settembre 2024, presso il nuovo Polo Universitario (e dintorni), ha preso il via la rassegna INNESTI, con l'inaugurazione dell'esposizione fotografica "Atlas of the New World", progetto di Edoardo Delille e Giulia Piermartiri.

La rassegna INNESTI e l'esposizione pongono l'accento su quelle forme dell'esistenza capaci di mantenere correlazioni con il proprio passato, ricostruendo ciò che è andato perso o portando alla luce ciò che è ancora sconosciuto.

Le immagini esposte all'aperto di fronte al nuovo Polo Universitario fino al 30 novembre 2024, raccontano le trasformazioni causate dal cambiamento climatico, mostrando connessioni tra terre lontane. La fotografia diventa un linguaggio fatto di continui rimandi a realtà diverse che si innestano e connettono fino a fondersi.

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“Atlas of the New World” è un progetto fotografico di Edoardo Delille e Giulia Piermartiri, iniziato nel 2019.

Da allora hanno viaggiato in ogni continente per mostrare le trasformazioni più radicali che i cambiamenti climatici causeranno da qui alla fine del secolo.

E’ possibile vedere già oggi quel futuro? E’ possibile percepire già ora quanto impatterà sugli ecosistemi e sulla vita delle persone? A queste domande hanno risposto con la fotografia, un mezzo che ci aspettiamo descriva il presente, ma che i due autori hanno usato per mostrare come potrebbe cambiare la geografia del mondo.

Basandosi sui dati climatici della Nazioni Unite relative ai mutamenti dei paesaggi a causa dei cambiamenti climatici, Delille e Piermartiri hanno esplorato la Cina, le Maldive, la California e l’Africa, giungendo alle pendici del Monte Bianco.

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Per ogni zona visitata hanno cercato immagini che rappresentassero trasformazioni già in atto dovute a violente inondazioni, incendi devastanti, massicci inverdimenti di alte quote, siccità, tempeste e salinizzazione dei terreni. Hanno inserito le inquadrature scelte in un proiettore flash, sincronizzato con la macchina fotografica, e le hanno poi trasferite, con una particolare tecnica fotografica, nei contesti antropici delle grandi metropoli o dei villaggi rurali. Mentre la camera registra la scena reale, il flash proietta e sovrappone ad essa i paesaggi feriti. Ecco che la vita quotidiana si intreccia con possibili future distorsioni. Ciò che sarà incontra visibilmente ciò che è, mostrando oggi i cambiamenti dei prossimi decenni. Le fotografie diventano proiezioni metaforiche di un domani non lontano, rappresentano spazi di congiunzione tra presente e futuro, tempi a prima vista distanti che si innestano l’uno nell’altro.

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Martedì 29 ottobre alle h 20.30 sarà organizzata la serata dal titolo “Atlas of the New Sky” in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Planetario di Lignan. 

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La rassegna INNESTI è un progetto

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CALIFORNIA DOUGHT

“California Dought” prende origine dal Camp Fire, uno dei più devastanti incendi che nel 2018 ha distrutto case e intere città. Le fotografie sono scattate nelle aree maggiormente colpite, realizzate con uno speciale proiettore di diapositive. Rappresentano contemporaneamente, in una riproduzione in parte reale e in parte metaforica, il presente e il futuro non lontano che incombe sull’intero Stato della California.

FLOATING DRAGON

L’acqua è il luogo di nascita di ogni civiltà. L’origine delle popolazioni cinesi risale alle terre intorno al Li Bao Lo Yangtze, il terzo fiume più lungo al mondo, conosciuto come il Fiume Azzurro per le sue limpide e trasparenti acque di un tempo. La Cina negli ultimi anni sta affrontando condizioni metereologiche estreme, dalle piogge torrenziali alle ondate di caldo. Le fotografie trasportano chi le osserva in un futuro prossimo in cui gli stravolgimenti dettati dal clima saranno sempre più impattanti per le comunità.

AFRICA BLUES

Il Mozambico, con i suoi 2500 chilometri di costa, è uno dei Paesi più vulnerabili alle trasformazioni dovute al clima. Periodi di forte siccità si alternano a inondazioni e tempeste improvvise che colpiscono e distruggono interi villaggi e raccolti agricoli. A farne le spese sono le comunità più povere. Le fotografie generate sono il risultato di una proiezione di un futuro possibile su scene di vita quotidiana, in cui la presenza antropica resiste di fronte a territori che potrebbero essere presto irriconoscibili.

DIVING MALDIVES

Le Maldive, nuove Atlantide. Entro il 2100 le Nazioni Uniti prevedono che l’eden tropicale dell’Oceano Indiano potrebbe scomparire dalle carte geografiche. A causa dell’innalzamento degli oceani dovuto allo scioglimento delle calotte artiche, l’80% delle 1200 isole che formano l’arcipelago si trova oggi a meno di un metro dal livello del mare. Le immagini del profondo blu sono proiettate nelle strade e sulle case degli abitanti, connettendo l’emerso con il sommerso, invertendo gli spazi e le percezioni, mescolando in un unico frame la quotidianità del presente e lo stravolgimento del futuro.

FLOWERING HEIGHTS

Il ghiacciaio del Monte Bianco, all’altezza della stazione di Montenvers, ha perso 300 metri di spessore dal 1850 ad oggi, registrando un’ulteriore perdita di 30 metri tra il 2022 e 2023. Le Alpi sono una delle zone più colpite dal riscaldamento globale. Esse mostrano un aumento delle temperature medie più elevato rispetto ad altre zone del pianeta, i fronti glaciali arretrano, compaiono laghi e depressioni sulla loro superficie. Uno dei ghiacciai più sofferenti del Monte Bianco è quello di Planpincieux, in Val Ferret. In un territorio dove la natura è visibilmente immensa e protagonista di una bellezza silenziosa, oggi si osservano le evidenti conseguenze dell’aumento delle temperature. Le fotografie fondono in un’unica immagine due spazi oggi ancora distanti, due realtà temporali che sembrano lontane.